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Storytelling 1: contenuti, mezzi contenuti, contenuticchi

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strilloneLa parola storytelling è da un pò di tempo obbligatoria quando si parla di web, web marketing e social media. Si scopre l’importanza del racconto (la “narrazione” direbbe Vendola), dell’esperienza, della storia, insomma: dei contenuti. Contenuti che nel web sono passati un pò in secondo piano in questi anni, dato che la visibilità è stato più semplice ottenerla tramite tecniche di Seo ninja, pierraggio da discoteca ibizenca, ricondivisione ad libitum di cose altrui, generando una tale massa di rumore da azzittire il resto.

Poi il buon Google si è reso conto di essere sì padrone della rete, ma di una rete dal valore contenutistico debole (proprio perchè “dirottabile” dai PR), quindi sostanzialmente padrone di tanta fuffa. E allora sguinzaglia Penguin, la ultimate version del suo celebre algoritmo, che come un cane infernale stacca a morsi dalle Serp tutti i risultati fuffosi o costruiti a tavolino, per far riemergere dall’Ade sua maestà Il Contenuto. E mentre gli imperi di sabbia tremano, i comunicatori hipster che cavalcano lo zeitgeist inneggiano alla purezza e alla bellezza dei contenuti, all’arte antica “de li cunti”, a quant’è bello lo cantastorie con la cetra che racconta la saga di Loki davanti a lo camino.

Daremo quindi un taglio al web televenditoso e ai dattilografi seriali, ai buongiornissimi e alle banalità messe a sistema, recitate da strilloni vestiti da evangelisti? Probabilmente no, il peto dell’influencer di turno verrà ancora vissuto e “condivissuto” da tanti come fosse effluvio di violetta, ma diamo tempo al tempo.

Occorre immaginare una sorta di di ecologia del web, dove  la “spazzatura” digitale diventa problema da gestire, in difesa dei contenuti in estinzione. Lo spazio a disposizione del web, seppur digitale non è infinito, ma soprattutto non lo è la nostra capacità di attenzione, quindi un innalzamento qualitativo dei contenuti dovrebbe essere un obiettivo comune (non solo di Google) da raggiungere.

Sciascia avrebbe potuto parlare di una rete fatta di contenuti, mezzi contenuti, contenuticchi, e quaquaraquà. Ma questo lo approfondiamo nella seconda parte del post.

Immagine presa da: diariodiunsoccorritore.blogspot.it

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