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Ruzzle come business model social?

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salaruzzle
Ruzzle come business model? Perchè no, dico io. Ogni volta che passo nella zona ristoro dell’azienda dove lavoro, trovo quattro o cinque persone intente a sfidarsi al malefico gioco della MAG Interactive.

Competizioni agguerrite, voglia di rivincita, entusiasmi da stadio per una parola più lunga del solito. Ora, immaginiamo che io vada dai due sfidanti, facendomi dare 5 euro da ciascuno, e promettendone 9 al vincitore. Chi vince guadagna 4 euro, e io in quanto “banco” incasso un euro a match. Nel corso della giornata viene un discreto incasso, giusto? Ovviamente nella situazione appena descritta, i due contendenti potrebbero risolversela tra loro, senza il bisogno di un supervisore esterno, ma proviamo a pensare un pò più in grande.

Io ho una “sala Ruzzle”. Chi entra per giocare ha i seguenti vantaggi: quello di avere un flusso ininterrotto di sfidanti (e quindi di occasioni di vincita), una supervisione che assicuri che nessuno dei partecipanti usi cheats o riceva telefonate per mandare in “pausa di riflessione” il gioco. Avrebbe la certezza (da regolamento della sala) che le partite si risolvano tutte immediatamente, senza pause tra un turno e l’altro, pena la squalifica. Se il giocatore non possiede un dispositivo personale potrebbe affittarlo, ci sarebbero a disposizione dizionari, insomma si può creare un piccolo Ruzzliverso.

Si potrebbero creare delle quotazioni per i migliori Ruzzle Players, ovvero il supercampione è dato 10 a 1, e se lo batto posso vincere molto di più che battendo un illustre sconosciuto. Si possono creare tornei a eliminazione, trasferte, occasioni di socialità e conoscenza. Niente male per un “paroliamo” digitale, vero? Basta pensare in grande. E poi, dato che i tempi e le mode delle app sono assai rapidi, a Ruzzle si potrebbe affiancare QuizCross, e qualunque nuova applicazione in uscita che sfrutti la stessa concezione di gioco.

Il business del gioco è alle stelle, ma si traduce spesso in una devastante esperienza solitaria. Forse introdurre l’elemento sociale in questo gigantesco mercato potrebbe creare migliori experience, situazioni meno deprimenti, e una competizione divertente e meno lobotomizzante del gratta e vinci o della slot machine. Quante sale Bingo in declino potrebbero riciclarsi in questo modo? Senza parlare poi del vantaggio per i giocatori di una bella esercitazione di italiano…

Inoltre, mentre il giro classico dei giochi e delle scommesse basandosi sulla pura fortuna è un succhiasoldi che porta a situazioni borderline, Ruzzle si basa sull’abilità del giocatore. Se vedo che sono una pippa e perdo dieci partite su dieci, ben presto abbandonerò le speranze e preferirò tenermi i soldini nel portafoglio invece che andare sul lastrico.

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