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Facebookrociati

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La coscienza collettiva di Facebook è spesso schizofrenica, una discesa negli inferi mentali di una mente disturbata. Discesa costellata di alberi da impiccagione e fiorellini bianchi, forconi insanguinati e farfalline colorate.

Parlo di quella collettività che alimenta il network con messaggi legati alla cronaca nera, argomento che per altro impera su tutti i media. Per i protagonisti delle cronache si invocano sempre morti atroci, sofferenze eterne, giustizia privata, le vittime invece sono gigli bianchi, stelle splendenti, angeli strappati al paradiso. Queste descrizioni, che sembrano prese di peso dal diaro di un tredicenne emo, diventano patrimonio collettivo, sono condivise, likate e commentate da grandi e piccoli e rapidamente coinvolgono decine di migliaia di persone. Un turbine forcaiolo senza precedenti che non tollera indecisioni o mezze misure: o con noi o contro di noi.

Ero rimasto particolarmente impressionato dalla reazione su Facebook al fattaccio delle maestre d’asilo che schiaffeggiavano i bambini: subito inni alla pena di morte, minacce di torture medioevali sottoscritte da tanti che nella vita sarebbero insospettabili nel ruolo di aguzzini, intimidazioni agli avvocati, e una violenza verbale inaudita e in particolar modo praticata dalle donne. Rimasi molto colpito: capisco benissimo la rabbia, ma perchè questo livello di accanimento? Ci sono forse pari reazioni verso mafiosi colpevoli di delitti immensamente più gravi? Parlo di stragisti, di gente che scioglie davvero i bambini nell’acido, che massacra famiglie intere.

Sicuramente la violenza verbale su Facebook nasce dalla paura, vuole essere quasi preventiva: guarda cosa facciamo a chi ci prova! Un istinto da madre ferita (per questo sono le donne a capeggiare spesso questi roghi) che ha capito che i propri cuccioli sono in una tana sguarnita, e ringhia per spaventare i predatori.

Ma la vicenda di Sarah Scazzi rivela la debolezza di questo atteggiamento: prima l’attacco ai pericoli provenienti dall’esterno o dalla rete, poi l’attacco al Mostro. Il fatto è che l’assassino non è un Mostro o un Orco, anzi è una figura diffusa e radicata nel nostro paese. E’ lo zio porco che allunga la mano sui pantaloni di una nipote adolescente, e di questi zii, padri, nonni, ce ne sono, ahimè, a migliaia. Parenti consapevoli della paura dei familiari che il “buon nome” della famiglia possa venire infangato da un atto (la molestia) fino a non troppo tempo fa ritenuto “leggero”, tollerabile, e comunque non meritevole dello sfascio di una famiglia (ecco perchè spesso le vittime sono a volta perseguitate come se fossero loro gli aggressori).

Non è stato un Mostro ad uccidere, ma un vecchio pervertito, forte della logica maledetta delle nostre amate microcomunità che mal digeriscono atti sovversivi (una denuncia) da parte di “ragazze confuse”, che potrebbero aver male interpretato, anzi magari hanno consapevolmente o inconsapevolmente provocato il povero zio, colpevole “solo di essere nu poc’ gnurante”. E allora che facciamo? Apriamo discussioni sull’ottusità e sul clima di pregiudizio che si respira in molti dei nostri caratteristici paesini? Mettiamo in discussione la Sacra Famiglia e le porte chiuse che spesso nascondono storie terribili? Ma no, meglio dare la caccia ad astratti Orchi e riversare su Facebook questa rabbia, con toni e parole che rasentano la psicopatologia.

Solo dopo la morte si dipingono i gigli bianchi e gli angioletti puri, prima che avvenga il fattaccio magari si pensa: svergognata, rovinare una intera famiglia onesta per un attimo di sbandamento!

Ma i forcaioli di Facebook preferiscono lanciare crociate contro i mostri del castello, piuttosto che analizzare il proprio contesto familiare, abitativo, lavorativo, dove si annidano non demoni riconoscibili dalle corna o dalla coda, ma persone vicine che possono avere difetti gravi, comportamenti terribili e imprevedibili, pur senza puzzare di zolfo. Viviamo con indifferenza lo scatafascio politico e sociale di un paese che soffoca scuola, legalità, lavoro, che disprezza la solidarietà, che si burla di ogni concetto di etica (crediamo forse che tutto questo non contribuisce a generare insicurezza, nevrosi, comportamenti al limite?) e badiamo solo a comprare antifurto e lucchetti, e a tirare fuori gli artigli su Facebook, riempiendo le paginette del nostro diario emo disegnando angioletti e luciferi come se fossero santini protettivi o ex voto.

Ecco alcuni commenti presi da Facebook, molti dei quali sono  scritti da ragazze/donne:

– oltre lo zio esce fuori sua cugina quella grande pu**ana, k sa come andra a finire xo io sono favorevole alla pena di tortura e alla pena di morte

– io gli farei per un anno intero 50 torture diverse finche non mi implorano di farli morire, il bastardo e la sua pu**ana e poi ucciderli senza pieta, ma prima gli farei sofrire sofrire e sofrire‌

– io vi auguro con tutto il mio cuore di poter campare 100 anni di sofferenza mallatie e dolore brutti schifosi fate pena MERDE MERDE MERDE MERDE MERDE MERDE SOFFRITEEEEEEEEEEEEEEEEEE

– SONO UN MOSTRO CHE SOGNA DI VEDERTI AGONIZZANTE APPESO AD UN FILO PER POTERTI DARE IL COLPO MORTALE!!

– LE 2 BESTIE CHE TI HANNO UCCISO SONO E SARANNO SEMPRE ODIATE DALL’ITALIA!!!!! E MI AUGURO PENA DI MORTE PER ENTRAMBE!!!!!!!!!!!

– mostri di merda devono fare una mala fine

– auguro che vostra mente scoppia dai sensi di calpa sempre se capite dove stanno di casa,e per favore in silenzio no…n vogliamo un fiato che esce dalla vostra bocca,e che marciate in galera

– NON HO PAROLE SHIFOSI DI MERDA NN AVRA’ PIETA’ DI VOI NEMMENO LUCIFERO’ IN PASTO HAI TOPI DOVETE ANDARE VOI

– al rogo? buona idea bruciateliiiiiiiiiiiiiiiii

– con la pena di morte muoiono troppo velocemente e non va bene….li devono mette legati in piazza e oguno che passa gli tira le pietre..

– PESTAGGIO ORGANIZZATO A SABRINA E MICHELE MISSERI

– SEI UNA SCHIFOSA MERDA!!!!!!!MUORI….INSIEME A TUO PADRE CAGNA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

– brutta racchia,bastarda,troia,che non sei altro!ora la pagherai cara………marcendo ti auguro,lentamente x il resto della tua esistenza

– ma che tianno fatto passare quei mostri povera piccola a morte i mostri

– Ti possano infilare nel tuo…… tutte le sbarre della tua cella fino a squartarti brutta bestia tu e quel porco di tuo padre!

–  lo sapevo ke c’entrava anke la cugina bastarda dovrebbe morire pure lei di una morte lenta e dolorosa tagliarla pezzi a pezzi iniziando dal mignolo del piede e piano piano andando salendo. lo stesso anke lo zio orco bastardo lo vorrei tra le mie mani a questa merda …

– le persone che fanno queste cose devono portarlo alla morte facendlo soffrire lentamente alla finelui devedire non c ela faccio più uccidetemi lui è propio un orco maledetto quello che ha fatto a sarah

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